Oggi un quarto d' Italia, plaude alla decadenza di Berlusconi,
coronando un sogno- incubo che inseguiva da 20 anni. Un quarto ridacchia
pensando di rivenderla come una
vittoria perchè mai il senato avrebbe votato la decadenza senza i suoi stellati eletti. Il terzo quarto, consapevole che tutto era deciso e nessuno che non
fosse antimanovrista governativo poteva cambiare la sorte di Silvio, prima si
limita a registrare mnemonicamente il fattaccio, poi da quel fattaccio consumato si rende conto che ne trarrà linfa vitale per alimentare dubbi e peplessità degli incondizionabili alla partitocrazia scorretta e si rasserena. L'ultimo quarto
che non ha una definita connotazione se non quella di schifio verso
la politica, ma ha tutte le carte in regola per giudicare il come, il
chi e il perché si è arrivati alla velocità della luce al voto di
decadenza di Berlusconi, oggi registra che ha fatto bene a non fidarsi e domani farà altrettanto bene a non cambiare opinione e semmai dovesse succedere mai dovrà seguire i voltagabbana, i tornacontisti e chi con tanta ipocrisia ha aperto quei varchi mentali di obiettività che mettono a rischio stato di diritto e garanzia democratica. 4 quarti di pout puri che da agosto a oggi, ha esalato i suoi sgradevoli odori in tutti i luoghi intasato tanti nasi, ottenebrato tante menti, cecato tanti invidiosi, soprattutto disgustato definitivamente quei palati sopraffini non abituati a sbobbie politiche meleadoranti. Ovviamente la decadenza di Silvio Berlusconi super decisa nei vicoletti sotterranei regno di talponi, talpette e cincischioni era talmente super scontata che anche quel fessacchiotto del mio dolcissimo bastardino non si è sorpreso, aveva capito che la scenografia di oggi era una beffa costruita su un canovaccio pieno di buchi a suo uso e consumo e con il suo naturale istinto giocherellone ci si è divertito un mondo a entrare e uscire. Adesso russa beato e ogni tanto sorride, forse sogna di sbrodigliarsi il suo quarto di latte e pure gran parte di quello dei tre suoi amichetti che al mattino impazienti raspano alla mia porta.